Dipendenza affettiva

Con l’espressione “dipendenza affettiva” si fa riferimento a un disturbo della relazione che comporta una distorsione della percezione di sé e dell’altro. La persona che ne soffre contribuisce, infatti, a generare e a mantenere rapporti privi di reciprocità, rispetto, sostegno ed equilibrio. Quel che ne origina può definirsi molto spesso una relazione tossica. In questo contesto, solitamente una delle due parti risulta dipendente, l’altra evitante, in misura più o meno grave.

La dipendenza affettiva tra personalità dipendente e personalità narcisistica

Il partner di chi è soggetto a dipendenza affettiva è spesso un manipolatore con personalità narcisistica: seduttivo nella fase iniziale, maltrattante e svalutante in seguito, risveglia nel dipendente gli effetti traumatici di memorie legate al proprio senso di inadeguatezza, non amabilità, indegnità. Questo specifico tipo di incastro patologico tra il partner dipendente e il narcisista contribuisce a mantenere attivi i sintomi relativi ai rispettivi disturbi: l’uno sperimenta continuamente un senso di disvalore, mentre l’altro – umiliando e maltrattando il partner – mantiene la distanza affettiva, proteggendo il sé grandioso e onnipotente.

Cosa genera la dipendenza affettiva?

Chi soffre di dipendenza affettiva si aggrappa disperatamente alla relazione, riconoscendosi privo di significato e valore se non al suo interno. Alle spalle di questo atteggiamento si nascondono ferite dell’anima risalenti a un tempo passato in cui la persona si è sentita svalutata, respinta e non vista dalle figure di riferimento principali.

Una storia di trascuratezza, abbandono o abuso genitoriale, episodi di bullismo, insuccessi scolastici, fallimenti da un punto di vista sociale e amicale possono predisporre allo sviluppo di una personalità caratterizzata da scarsa autostima e dipendenza affettiva.

Chi sperimenta dipendenza amorosa sente di non esistere veramente senza l’altro e vi si dedica completamente, ponendo in secondo piano i propri bisogni per non sentirsi in colpa e indegno di ricevere attenzioni e cure.

Chi è il narcisista patologico?

Al contrario, i tratti degli individui dalla personalità narcisistica si possono riassumere sinteticamente con i seguenti punti:

  • Hanno un senso grandioso del sé
  • Esasperano le proprie qualità e i propri successi
  • Si immergono in fantasie di potere, fascino, bellezza assoluti
  • Sono convinti di essere speciali e unici
  • Pretendono ammirazione incondizionata
  • Si aspettano di ricevere trattamenti speciali
  • Sfruttano e manipolano l’altro a proprio vantaggio
  • Mancano di empatia
  • Invidiano profondamente chi ritengono si trovi “più in alto” di loro
  • Adottano comportamenti arroganti, aggressivi e svalutanti verso l’altro

Come si comporta il narcisista patologico?

Ecco alcuni comportamenti del narcisista patologico che contribuiscono a generare dipendenza affettiva nel partner:

  • Love bombing
    Tutte le azioni e i comportamenti che il narcisista patologico mette in atto nella fase iniziale per “conquistare la preda”: regali, complimenti, messaggi d’amore, sorprese e attenzioni plateali ed eclatanti. Questa fase non dura a lungo: quando sente di esercitare il proprio controllo sul partner, il narcisista patologico modifica drammaticamente i suoi comportamenti chiedendo, ad esempio al partner di isolarsi da familiari e amici e di rinunciare ad attività che svolgerebbe in autonomia (andare in palestra, uscire con altri). In questa relazione, spesso si alternano atteggiamenti svalutanti e denigratori a fasi di riconciliazione, vissute dalla vittima come passionali testimonianze di amore vero. Nei momenti di distacco, si rafforza nel dipendente affettivo la convinzione di non essere abbastanza e di meritare l’abbandono, mentre in quelli di riconciliazione, prevalgono il senso di euforia e l’illusione della nuova “luna di miele”. A questo punto, entrambi i partner sono incastrati indissolubilmente nei rispettivi schemi psicopatologici;
  • Future Faking
    Tecnica di manipolazione utilizzata soprattutto durante le fasi iniziali della relazione. Consiste nel formulare promesse fasulle rispetto al futuro, che contribuiscono a generare nel partner una forte dipendenza affettiva. Queste promesse sono in genere fondate su ciò che il narcisista crede o sa rientrare tra i desideri del partner dipendente, illudendolo per spingerlo a sopportare, pur di veder realizzati i propri sogni, qualsiasi forma di sopruso;
  • Hoovering
    Dall’inglese, significa, letteralmente, “aspirare”: si tratta di una tecnica manipolatoria che il narcisista utilizza per “risucchiare” la vittima – in genere un ex – nella propria rete, ricomparendo con messaggi, chiamate, e-mail al fine di dare nuovamente avvio al circolo vizioso della relazione di dipendenza affettiva;
  • Gaslighting
    Letteralmente, “gettare fumo negli occhi”: il partner narcisista attua un comportamento manipolatorio per far sì che l’altro dubiti di sé, fino a sentirsi confuso e sbagliato. Si tratta di un vero e proprio lavaggio del cervello, ottenuto attraverso parole e azioni disconfermanti e distruttive, utilizzate anche in pubblico, più o meno sottilmente, per umiliare. La vittima di gaslighting si convince di non essere amabile e di meritare disprezzo. Scopo ultimo del narcisista è minare l’autonomia e le capacità valutative dell’altro per acquisire il pieno controllo sulla sua vita, cementando la relazione di dipendenza affettiva;
  • Ghosting
    Letteralmente, “sparire come un fantasma”: una persona decide di chiudere una relazione interrompendo totalmente e bruscamente le comunicazioni con l’altro, senza offrirgli nessuna spiegazione, semplicemente scomparendo nel nulla. Specialmente in chi soffre di disturbi del sé, questo comportamento genera senso di confusione, smarrimento, ansia, senso di colpa e vergogna, senso di inadeguatezza e rafforza convinzioni negative come: “io non conto niente”, “io non valgo”, “io non merito amore”;
  • Orbiting
    “Ruotare intorno, orbitare”: la persona adotta un comportamento orbitante quando non contatta l’altro direttamente, né risponde a messaggi e chiamate, ma lo segue sui social mettendo like, visualizzando storie e status e così via. Questo pone la vittima di orbiting in un costante “rimanere appeso” alla possibilità che l’altro, prima o poi, lo contatti, portandolo a sperimentare pensieri ed emozioni confusivi e contrastanti e sintomi d’ansia.

Dipendenza affettiva e psicoterapia

Nel tempo, chi vive una dipendenza affettiva può diventare vittima di un’escalation di abusi psicofisici da cui è importantissimo uscire il prima possibile, chiedendo aiuto a uno psicoterapeuta affinché sia possibile riconoscere i meccanismi relazionali perversi, in modo da riuscire a distaccarsene definitivamente.

È possibile avviare un percorso di psicoterapia EMDR a Roma per:

  • Individuare le cause del sé fragile che porta a essere vittima di relazioni tossiche;
  • Rintracciare e desensibilizzare attraverso l’EMDR le esperienze traumatiche o stressanti che hanno contribuito a generare la convinzione di non valere, non contare, non meritare, non essere all’altezza di ricevere amore;
  • Rafforzare le risorse innate adatte a ricostruire un più forte senso di autostima;
  • Individuare e disinnescare potenziali trigger che possono riattivare, nel presente e nel futuro, il bisogno di cercare nuove relazioni di dipendenza;
  • Avviare il “no contact” per spezzare definitivamente il circolo vizioso della relazione disfunzionale.

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