La paura della solitudine è un tema centrale quando si parla di adolescenza. Nei giovani in fase di sviluppo, l’isolamento sociale può generare ansia, senso di vuoto e problemi di autostima. Bisogno di appartenenza, paura di essere esclusi, FOMO possono addirittura sfociare nell’autofobia. È necessario porre estrema attenzione alla salute mentale dei giovani: segnali come alienazione sociale o difficoltà a riconoscere le emozioni non vanno ignorati. Al contrario, è fondamentale intervenire in modo tempestivo per evitare l’insorgere di disturbi e per favorire un benessere mentale duraturo.

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Solitudine negli adolescenti: uno stato emotivo da non sottovalutare

Adolescenza e solitudine vanno spesso vanno di pari passo. I cambiamenti a livello fisico, emotivo e cognitivo che sopraggiungono in questo periodo della vita possono portare l’adolescente a provare un senso di alienazione tale da indurlo a pensare che nessuno possa davvero comprendere quello che sta vivendo. Nel lungo periodo, una simile sensazione di incomprensione può portare al volersi isolare sempre di più, fino a dare origine, nei casi peggiori, a una vera e propria alienazione sociale. Il rischio è che si riduca (o, addirittura, si annulli) la capacità di instaurare relazioni sane e autentiche, fondamentale in adolescenza.

Bisogno di appartenenza e autofobia

L’alienazione sociale ignora un bisogno estremamente importante, specialmente durante la fase dell’adolescenza: il bisogno di appartenenza. Essere e sentirsi parte di un gruppo significa senso di sicurezza, identità sociale e supporto emotivo. Quando questo bisogno non viene soddisfatto e la paura di rimanere soli diventa paralizzante, si può arrivare a parlare di autofobia: una grave forma di ansia scatenata dal timore di trascorrere momenti in solitudine o senza il supporto di una persona particolare, che compromette la capacità di portare avanti le normali attività quotidiane. Le conseguenze possono essere diametralmente opposte: c’è, infatti, il pericolo che l’adolescente si chiuda sempre di più in se stesso, ma anche che accetti relazioni negative pur di non rimanere solo.

Paura di essere esclusi: cos’è la FOMO?

La paura della solitudine va a braccetto con la paura di essere esclusi e oggi quest’ultima fobia ha anche un altro nome, ormai molto conosciuto: FOMO. Cosa significa FOMO? È l’acronimo di “Fear of Missing Out”, letteralmente la paura di perdersi qualcosa (dunque, di essere esclusi, soprattutto dalle esperienze appaganti vissute dagli altri). I social media non fanno altro che amplificare questo tipo di ansia, mostrando continuamente immagini di vite meravigliose, coppie perfette, amicizie idilliache ed eventi imperdibili. Questo confronto costante con le vite degli altri può alimentare l’insicurezza, accrescere il senso di inadeguatezza, abbassare l’autostima e, ovviamente, causare la paura della solitudine e di essere esclusi.

Giovani e salute mentale: l’importanza di riconoscere le emozioni

Molti adolescenti, purtroppo, non ricevono strumenti adeguati per interpretare il proprio universo emotivo. Come adulti, educatori o terapeuti, è necessario incoraggiare l’espressione dei sentimenti e creare spazi di ascolto autentico.

I problemi legati alla solitudine, se non riconosciuti e affrontati, possono evolvere in ansia, depressione o dipendenze. È fondamentale aiutare i giovani a prendersi cura della propria salute mentale, cominciando dall’imparare a riconoscere le emozioni che provano: in un periodo della vita così cruciale per la propria autoconsapevolezza, dare un nome a cosa si sente significa comprendere meglio se stessi e gli altri, nonché riuscire a chiedere aiuto quando lo si ritiene necessario.

Come aiutare un adolescente a superare la paura della solitudine

Affrontare la paura della solitudine richiede un percorso di consapevolezza. Per favorirlo e supportarlo è importante, ad esempio:

  • Organizzare spazi e attività in cui i ragazzi possano incontrarsi in modo semplice e naturale, senza la pressione dei social media;
  • Aiutarli a sviluppare autonomia emotiva e autoconsapevolezza, ascoltandoli, creando momenti di dialogo costruttivo e aiutandoli a comprendere che il valore personale non dipende dagli altri;
  • Supportarli nel riconoscere e gestire le emozioni complesse, attraverso;
  • Ricordare che ogni adolescente ha dei tempi che sono solo suoi: forzare l’inclusione o minimizzare la solitudine e le emozioni negative può peggiorare il senso di isolamento.

Adolescenti, paura della solitudine e psicoterapia

La paura della solitudine non va sottovalutata, soprattutto durante l’adolescenza. Riconoscerla e affrontarla con strumenti adeguati può fare la differenza tra una crescita serena e una vita adulta segnata da difficoltà relazionali. Investire nella salute mentale dei giovani oggi significa aiutarli a costruire un futuro sano, consapevole e felice. Se la situazione lo richiede, un lavoro psicologico mirato può aiutare i ragazzi a ritrovare fiducia, migliorare le proprie relazioni e scoprire che stare bene con se stessi è il primo passo per costruire legami sani e soddisfacenti.

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